Desensibilizzazione
Capita spesso che, mangiando cibi caldi o freddi, il dente percepisca maggiormente il cambio di temperatura; ciò può indurre a pensare di avere denti più sensibili di altri, ma spesso questo fenomeno è indice del fatto che ci sia una ipersensibilità dentale dovuta a un dente danneggiato.
Fortunatamente esistono trattamenti mirati a risolvere questo tipo problema tramite la tecnica della desensibilizzazione, che può essere effettuata presso gli studi dentistici professionali.
Quali sono le cause della ipersensibilità
Il fenomeno che porta ad avere denti molto sensibili, comunemente chiamato ipersensibilità dentale, è più frequente di quanto si pensi.
I denti, infatti, diventano sensibili a seguito di diversi fattori che possono riguardare un difetto congenito dello sviluppo che porta come conseguenza una scarsa maturazione dello strato che riveste il dente, oppure può essere dovuto a una abrasione dello smalto dell'elemento.
Tra gli altri fattori che determinano una ipersensibilità dentale ci sono anche quelli relativi alla regressione della gengiva dovuta a uno spazzolamento troppo aggressivo o, al contrario, a una insufficiente igiene orale.
Inoltre questo fenomeno si presenta anche quando i denti cominciano a usurarsi nel tempo o quando si sono effettuati diversi sbiancamenti dentali che hanno causato la debolezza dello smalto dentale.
Infine anche le carie o le fratture ai denti possono essere causa di una maggiore sensibilità dei denti, unitamente a fenomeni di parodontite, bruxismo o capsule dei denti incongrue.
Quali sono i sintomi della ipersensibilità dentale
La maggiore sensibilità ai denti può portare sintomi che variano in base all'entità della causa scatenante.
Il dolore è da considerarsi sempre soggettivo, ma esistono in ogni modo dei sintomi abbastanza comuni che si presentano quando la sensibilità dei denti risponde maggiormente a stimoli termici; in questi casi, infatti, mangiare o bere alimenti caldi o freddi portano il nervo a una percezione maggiore dello sbalzo termico.
Anche lo stimolo chimico può far insorgere questo fenomeno, in quanto l'acidità presente in alcuni cibi, come ad esempio lo yogurt, causa forti dolori.
Solitamente questi fastidi hanno breve durata e si presentano come fitte temporanee che tendono a sparire quasi subito, per poi ripresentarsi allo stimolo successivo.
Studi scientifici hanno dimostrato come non tutti gli elementi dentali sono soggetti allo stesso modo all'ipersensibilità; i premolari, infatti, sono generalmente quelli più deboli, specialmente nelle donne over 50.
Curare l'ipersensibilità dentale con la desensibilizzazione
Voler porre rimedio a questo fastidioso fenomeno dei denti sensibili significa rivolgersi necessariamente a studi dentistici che siano in grado di valutare professionalmente la situazione del paziente.
Solo con una visita accurata, infatti, si potrà diagnosticare correttamente il problema, in quanto lo specialista avrà cura di effettuare specifici esami che normalmente comportano l'utilizzo di un getto ad aria compressa che sarà indirizzato ai denti che sono soggetti a questo fenomeno.
Sarà il livello di dolore provato in quel momento che farà capire al dentista il grado di entità del problema; in seduta di visita, infatti, si potrà arrivare a risolvere questi fastidi andando alla radice del problema, soprattutto quando questo interessa carie o malattie parodontali.
Nel caso in cui, invece, l'ipersensibilità dentale sia dovuta ad altri fattori, il più delle volte è necessario un trattamento di desensibilizzazione professionale che si svolge mediante la terapia della luce a basso livello, anche detta fotobiomodulazione.
Questa tecnica si svolge mediante la chiusura dei tubuli dentali presenti sulla dentina.
Tali elementi hanno al loro interno un liquido e diverse terminazioni nervose; se lo strato del dente risulta esposto e privo di protezioni, i nervi sono maggiormente esposti e stimolati innescando la sensazione di dolore.
La chiusura dei tubuli farà in modo di evitare che i fattori esterni vadano a compromettere le terminazioni nervose, scongiurandone una reazione.
Per fare ciò, lo specialità andrà a trattare il dente applicandogli un gel a base di fluoro e nitrato di potassio; quando questo riceve l'energia ricavata dal raggio di luce si va a ottenere una solidificazione di questa sostanza liquida.
Nei casi in cui neanche l'intervento di desensibilizzazione dovesse porre rimedio al problema, lo specialista può propendere a effettuare la devitalizzazione del dente.