Perchè nei bambini si fa la Fluoroprofilassi?
Il fluoro è da decenni riconosciuto come l’elemento fondamentale per la prevenzione della carie nel bambino ma c’è ancora poca chiarezza in merito perché alcuni hanno sollevato dubbi sui suoi effetti collaterali. Vediamo qui di seguito le recenti indicazioni, grazie all’Università degli Studi di Milano, Cattedra di Pedodonzia, Prof.ssa Strohmenger.
Fluoroprofilassi sistemica
Il fluoro somministrato per via sistemica ha come bersaglio gli elementi dentari in via di formazione ed è pertanto una metodica preventiva da attuarsi fino ai 15 anni Il fluoro si trova in natura in molti alimenti e bevande.
Il quantitativo di fluoro assunto giornalmente dal singolo individuo può variare grandemente, in dipendenza della dieta e dell’uso di prodotti in cui sia stato appositamente introdotto l’elemento. Il fluoro può infatti essere facilmente aggiunto ad alimenti quali il latte, il sale o l’acqua, oppure essere somministrato direttamente sotto forma di compresse.
In molti paesi del mondo il fluoro viene regolarmente addizionato all’acqua potabile in dosi pari a 0.7-1 ppm (equivalente a 1mg/l), secondo quanto consigliato dall’OMS. Questa metodica, sebbene abbia costi limitati e benefici ampiamente dimostrati, presenta dei limiti dati dalla mancata possibilità del singolo individuo di scegliere se assumere il fluoro, nonché dalle difficoltà pratiche di realizzare la fluorizzazione quando l’approvvigionamento idrico si avvale di un elevato numero di pozzi, cosa che avviene di regola nel nostro paese. In Italia infatti questa metodica di fluorizzazione non è attuata e le acque potabili, salvo rare eccezioni, contengono fluoro in quantità insufficienti ad esercitare un’azione cariostatica.
Da quanto detto, almeno nel nostro paese, in mancanza di altre fonti di assunzione si rende necessaria la somministrazione di fluoro attraverso le compresse o gocce di fluoruro di sodio (NaF).
Numerose sono state le ricerche scientifiche volte a valutare gli effetti preventivi sulla carie prodotti dall’assunzione delle compresse sia sulla dentatura decidua che permanente.
Quando l’assunzione viene cominciata subito dopo la nascita si è osservata una diminuzione della carie sulla dentatura decidua a 6 anni in una percentuale compresa fra il 40 e d il 49%; tale percentuale sale fino al 60% sulla dentatura permanente quando l’assunzione del fluoro viene protratta fino ai 14-15 anni. Se un’attenta anamnesi avrà escluso l’esistenza di altre fonti di fluoro, la posologia di assunzione per le compresse dipenderà dall’età del soggetto e sarà la seguente:
Fluoro e prevenzione della carie, dosaggi:
Età del soggetto
da 0 a 6 mesi nessuna somministrazione di Fluoro
dai 6 mesi ai 3 anni 0,25 mg al dì
dai 3 ai 6 anni 0,50 mg al dì
dai 6 ai 15 anni 1,00 mg al d
L’assunzione delle compresse affinché produca l’effetto cariostatico sopra descritto, deve essere costante per almeno 260 giorni all’anno.
A tali dosaggi, il rischio di andare in contro a fluorosi appare molto ridotto se non inesistente, anche se è comunque di fondamentale importanza che l’odontoiatra che prescrive tale terapia faccia un’anamnesi accurata che miri a verificare la quantità totale dell’elemento assunto giornalmente.
Sono state recentemente immesse sul mercato gomme da masticare contenenti 0.50mg di NaF. Tale formulazione avrebbe il duplice vantaggio di apportare contemporaneamente fluoro per via sistemica e topica, grazie alle caratteristiche peculiari di tale veicolo, nonché di essere particolarmente gradito ai piccoli pazienti.
Fluoroprofilassi topica
La somministrazione di fluoro per via topica può essere effettuata a qualunque età presso il nostro Studio Dentistico , dal momento che ha l’obiettivo di promuovere i processi di remineralizzazione dello smalto e di inibire la crescita batterica e la produzione di acidi.
Le metodiche di fluoroprofilassi topiche sono molteplici e prevedono l’utilizzo di mezzi di somministrazione sia per uso domiciliare che professionale. Fra i primi vanno annoverati i dentifrici e i collutori mentre fra i secondi i gel, le soluzioni, la ionoforesi, le vernici, i dispositivi a rilascio controllato e i materiali da ricostruzione a rilascio di fluoro.
Ai dentifrici al fluoro è con grande probabilità da attribuirsi la riduzione della prevalenza di carie che ha avuto luogo negli ultimi decenni e di cui si è precedentemente parlato. A questi infatti nel loro insieme si attribuisce un effetto preventivo del 25% circa. La maggior parte dei dentifrici in commercio contiene fluoro in quantita pari a 1000 ppm.
L’uso di collutori contenenti NaF dallo 0.05% allo 0.2% rappresenta una metodica di prevenzione domiciliare molto diffusa che ha dimostrato possedere un’efficacia in termini di riduzione della carie variabile fra il 30 ed il 40%.
dentizione permanente integra in visione occlusale superiore in adulto di 30 anni. i solchi occlusali dei molari presentano delle pigmentazioni prive di carattere patologico. somministrazione gel contenente fluoro organico (amine fluorurate) per la fluoroprofilassi topica.
dentizione permanente integra in visione occlusale inferiore in adulto di 30 anni. anche qui sono presenti delle pigmentazioni prive di carattere patologico
L’applicazione di preparati a base di fluoro per uso professionale viene in genere riservata a quella categoria di pazienti definiti ad elevato rischio di carie.
La metodica del “Fluoro e prevenzione della carie” che attualmente riscuote i maggiori consensi e adottiamo nel nostro Studio dentistico è l’applicazione di vernici o gel a base di amine fluorurate, un vettore organico dello ione fluoro che ha dimostrato essere dotato di un’elevata affinità per i tessuti mineralizzati. L’applicazione semestrale di tali preparati ha dimostrato avere un’efficacia variabile nei diversi studi fra il 20 ed il 60%.
Fra i più moderni veicoli di fluoro-profilassi topica vi sono i dispositivi a rilascio controllato, sistemi che fissati nel cavo orale sulla superficie di uno o più elementi dentari, consentono una somministrazione di fluoro ad alta frequenza di applicazione ed a bassa concentrazione, che garantiscono un’elevata concentrazione di fluoro nel cavo orale senza rischio di sovradosaggi.
Da qualche anno vengono utilizzati nella pratica clinica come materiali da ricostruzione alcuni materiali a rilascio di fluoro (cementi vetro-ionomerici, compomeri) che si sono dimostrati di grande utilità nella ricostruzione di elementi decidui cariati, soprattutto in piccoli pazienti ad elevato rischio di carie.
Conclusioni sul “Fluoro e Prevenzione Della Carie”
In conclusione è possibile affermare che il fluoro resta a tutt’oggi un presidio di grande utilità nella prevenzione della patologia cariosa.
L’OMS consiglia infatti di attuare, laddove sia possibile, interventi combinati di fluoro- profilassi topica e sistemica e, in soggetti ad elevato rischio di carie, interventi mirati di tipo professionale.
Da quanto sopra esposto appare anche evidente quanto sia remoto il rischio di un sovradosaggio cronico dell’elemento tale da determinare fluorosi.
Una scrupolosa e corretta anamnesi che escluda la possibilità di ulteriori fonti di fluoro, risulterà utile sia per avere il controllo della quantità totale di fluoro effettivamente assunta dal singolo soggetto, sia per allontanare la diffidenza che si incontra ancora oggi da parte di molti genitori che temono che il proprio figlio possa assumere dosi eccessive dell’elemento.
Al pediatra, al medico di base ed al ginecologo dovrebbe spettare il compito di favorire la diffusione delle metodiche di fluoroprofilassi portando i loro pazienti a conoscenza dei vantaggi che la somministrazione di fluoro produce e rassicurandoli sull’innocuità della stessa.